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Vertenza Bianchi :“ora possiamo guardare al futuro con più ottimismo”

da Gulizia Leonello

E’ quanto ha detto l’assessore provinciale  Ruggieri dopo che è rientrato il rischio di chiusura della produzione industriale dell’azienda di Città Sant’Angelo

PESCARA – Lunedì presso il Ministero dello Sviluppo economico si è tenuta una riunione , presieduta da Felice Di Leo (Ministero SE), alla  quale ha partecipato l’assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Pescara Roberto Ruggieri, in rappresentanza dell’assessore al Lavoro Antonio Martorella. Erano presenti, inoltre, il vicesindaco di Città Sant’Angelo Fernando Fabbiani, i rappresentanti di Confindustria (Oreste Scalzini) dell’azienda Bianchi (Viola, De Martin e Capodifoglio) delle organizzazioni sindacali, di categoria e delle Rsu aziendali.  Motivo dell’incontro: dare seguito al tavolo di lavoro istituito dalla Provincia dopo l’avvio e il ritiro della procedura di mobilità che ha messo a rischio 78 posti di lavoro dello stabilimento Bianchi Vending Group di Città Sant’Angelo. L’azienda ,che nello stabilimento angolano produce macchine “da freddo” per la distribuzione di bevande,

conferma l’impegno a presentare un piano industriale finalizzato al mantenimento della produzione dei propri siti, mantenendo come priorità il consolidamento del proprio equilibrio finanziario.

Ha dichiarato l’assessore Ruggieri:

apprendiamo con soddisfazione  che la produzione aziendale ha avuto una boccata d’ossigeno grazie al buon andamento degli ordinativi, che stanno progressivamente aumentando. Per guardare al futuro con maggiore ottimismo, e soprattutto per sventare il pericolo della perdita di 78 posti di lavoro nel territorio angolano, è necessario che si verifichino una serie di condizioni favorevoli, tra le quali l’approvazione, da parte delle banche, del piano di ristrutturazione del debito. Va detto però  che oggi lo scenario è notevolmente migliorato e che entro febbraio potrebbe chiudersi, con l’approvazione del piano industriale, un capitolo di incertezza nella vita dell’azienda angolana che avrebbe potuto avere risvolti molto negativi per il territorio.

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