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Vertice in Prefettura per emergenza dragaggio

da Donatella Di Biase

PESCARA – Il  sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha preso parte alla lunga riunione  svoltasi  ieri in Prefettura alla presenza, oltre che del Prefetto Vincenzo D’Antuono, anche del sottosegretario Catone, del Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, del Dirigente regionale Antonio Sorgi con Carla Mannetti, dei rappresentanti dei tre Ministeri e dell’Ispra, con il Direttore Arta Amicone, il Provveditore Interregionale alle opere pubbliche Donato Carlea, con il dirigente Fabio Riva, e con una delegazione della marineria e degli operatori commerciali che operano nel porto canale.

Ha dichiarato il sindaco:

finalmente dopo mesi di incontri e di riunioni prende corpo l’ipotesi di poter sottoporre il porto canale di Pescara a un ‘dragaggio chirurgico’, ossia che tenga conto delle diverse condizioni di insabbiamento non uniforme dello scalo e soprattutto di analisi dettagliate circa la qualità del materiale da dragare. Quel materiale non è infatti costituito solo da fango, ma in alcuni punti c’è una maggiore quantità di sabbia, o di petile o di limo e a seconda del materiale si potrà prevedere un diverso tipo di trattamento, compreso lo sversamento a mare, come ha sottolineato stamane il sottosegretario all’Ambiente Giampiero Catone. Tutto dipenderà ora dai nuovi carotaggi che l’Arta, con il Direttore Mario Amicone, si è impegnata a realizzare entro massimo sette giorni e che martedì prossimo, 14 giugno, verranno esaminati nel corso di un nuovo vertice già convocato in Prefettura sempre con i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, di quello dei Trasporti e delle Infrastrutture. Intanto il Provveditorato ha ufficializzato la sospensione definitiva delle attuali operazioni di escavazione che, con il porto chiuso, con nuovi dati alla mano e soprattutto con il rifacimento della gara d’appalto, potrebbero riprendere tra un mese e mezzo.

Ha ancora commentato Albore Mascia:

mi ritengo soddisfatto per l’esito del vertice odierno : finalmente ci siamo dati dei tempi certi, finalmente attorno al Tavolo erano seduti tutti i rappresentanti istituzionali interessati da quella che è un’autentica emergenza per il nostro territorio, e soprattutto con il Direttore Amicone c’è oggi una direzione politica dell’Arta, oltre che tecnico-amministrativa, una direzione che ci permette di programmare e ragionare su interventi concreti. Sono sei mesi che continuo a ripetere che la madre di tutte le questioni sono le analisi dei fanghi da dragare, sono sei mesi che continuo a chiedere e sollecitare l’esecuzione di nuove analisi, perché dall’esito di quelle analisi dipende chiaramente il tipo di trattamento da eseguire sui materiali estratti con il dragaggio, quindi il loro smaltimento e i relativi costi. Oggi finalmente tutti hanno concordato su tale linea e, come ha sottolineato il sottosegretario Catone, l’Arta ha dato tutta la propria disponibilità per la ripetizione di quei sondaggi e delle relative analisi, sospendendo ogni altra attività. I sondaggi verranno effettuati non a pelo d’acqua ma scendendo anche un metro e mezzo e due metri in profondità e sulla base di quei prelievi e batimetrie il Provveditorato redigerà un nuovo progetto di dragaggio indicando esattamente la quantità di sabbia da dragare con l’obiettivo di ripristinare il fondale di almeno 6,50 metri nel molo di levante e 4,50 metri nella canaletta. E soprattutto quelle analisi ci diranno quanto materiale potrà essere sversato in mare in quanto compatibile, individuando ciò che invece dovrà essere portato nei siti di stoccaggio che andranno individuati anche nella nostra regione.

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