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I vertici UIL su razionalizzazione piani sanitari delle Asl abruzzesi

Lombardo e Truono, rispettivamente segretario generale e organizzativo, sono intervenuti sull'argomento discusso in Commissione Sanità

da Marina Denegri

L’AQUILA – Il segretario generale Uil Abruzzo Michele Lombardo (nella foto) e il segretario organizzativo con delega alla Sanità Fabrizio Truono intervengono sulla razionalizzazione dei piani sanitari delle quattro Asl abruzzesi, argomento oggetto di discussione dell’audizione in Commissione sanità che si è svolta ieri e alla quale hanno partecipato anche le rappresentanze sindacali.

Premettendo che la Uil Abruzzo non ha partecipato, poiché non invitata, alla riunione dello scorso 12 settembre al Dipartimento Salute della Regione per discutere del Piano di razionalizzazione della spesa sanitaria – spiegano Lombardo e Truononon è stato possibile visionare i singoli piani di razionalizzazione presentati dalle quattro Asl abruzzesi e discutere con i diretti interessati di un argomento di fondamentale importanza che interessa sia i cittadini che tutti gli operatori della sanità che noi rappresentiamo. Pertanto in merito all’ audizione prevista per raccogliere i pareri sui piani di razionalizzazione delle spese delle Aziende sanitarie locali che dovranno essere adottati per ridurre il debito economico ormai strutturale, la Uil Abruzzo non è stata messa in condizione di poter entrare nel merito su quanto previsto da ogni singolo piano. Tuttavia riteniamo necessario verificare che i necessari tagli per il contenimento della spesa siano indirizzati sugli effettivi sprechi e non vadano invece a ricadere su una riduzione di personale ospedaliero, o che non vadano a ridurre il numero del personale delle aziende esterne o cooperative che operano da tempo a supporto della sanità abruzzese. La Uil Abruzzo è contraria a qualsiasi forma di riduzione di personale , a tagli sulla spesa farmaceutica convenzionata, perchè questi tagli andrebbero a discapito soprattutto della cittadinanza fragile e quella affetta da patologie croniche. Non siamo assolutamente d’accordo che per risanare i debiti strutturali che hanno prodotto le Asl si debbano praticare solo ed esclusivamente dei meri tagli, che andranno solo a peggiorare la qualità assistenziale e ad incidere negativamente sul lavoro del personale e sui cittadini che chiedono un servizio efficace ed efficiente, ma c’è invece bisogno che la Regione provveda sin da ora ad elaborare dei programmi di sviluppo e potenziamento delle nostre Asl ( che sono aziende) rendendo attrattiva e sicura la nostra sanità regionale” .

Poi aggiungono: “È necessario che la Regione Abruzzo debba al più presto fare delle scelte che riguardino in primis l’istituzione dell’ ospedale con Dea di secondo livello che contenga tutte le effettive specialistiche e che possa garantire ai cittadini la possibilità di trovare tutta l’assistenza sanitaria necessaria in un solo ospedale, dotato delle apparecchiature diagnostiche previste, e del corretto numero di operatori, perché ciò diminuirebbe la spesa relativa alla mobilità passiva che oggi invece paghiamo, evitando spostamenti di cittadini che vanno in altre regioni per avere le giuste cure.

La Uil Abruzzo, inoltre, ha sempre sostenuto l’importanza di parlare di Asl unica per la nostra Regione per abbassare i costi di gestione, fare un centro di costo unico, ma anche per avere un sistema gestionale ed amministrativo più snello che permetterebbe di raggiungere gli obiettivi in meno tempo e riducendo di molto le spese”.

“E’ rilevato che in Abruzzo, la tendenza all’invecchiamento è più marcata che nel resto del Paese – spiegano Michele Lombardo e Fabrizio Truono ed Il progressivo invecchiamento della popolazione, con il conseguente aumento dell’incidenza delle malattie croniche, avrà un impatto importante sulla tenuta del sistema sanitario abruzzese, specialmente in tutti quei paesi delle aree interne dove già oggi abbiamo un’incidenza maggiore di persone anziane e fragili . Per la UIL Abruzzo è di fondamentale importanza provvedere con celerità a far funzionare a regime la sanità territoriale tramite gli ospedali di comunità e le case di comunità. Servono subito investimenti mirati sulla sanità territoriale per digitalizzare i servizi e sviluppare la telemedicina ma anche per costruire presidi fisici diffusi sul territorio, che siano punti di accesso al sistema sanitario che devono garantire la giusta continuità assistenziale in tutti i territori abruzzesi, ma in particolare a quei territori spesso isolati, come quelli dell’Abruzzo interno dove già oggi abita la popolazione più anziana, quindi più fragile e potenzialmente più bisognosa di assistenza sanitaria. Allo stesso tempo bisogna aumentate le borse di studio regionali per favorire l’ingresso di più medici al corso di medicina generale e contestualmente programmare le assunzioni di personale medico e sanitario dedicato all’assistenza territoriale da inserire nei distretti sanitari, negli ospedali e nelle case di comunità”.

“La Uil Abruzzo aspetta risposte concrete ai numerosi problemi che oggi persistono nella sanità regionale – concludono – attendiamo da troppo tempo, nonostante tanti proclami fatti, di vedere finalmente costruiti e operanti i nuovi ospedali previsti da tempo, di veder realizzata la rete territoriale con l’apertura delle case della salute, così come attendiamo che si abbattono le liste di attesa che tolgono serenità ai cittadini e li lasciano ad attendere un appuntamento diagnostico anche più di un anno, ma anche per poter tornare a erogare correttamente i livelli di assistenza (LEA) dell’area di prevenzione, che secondo i dati ministeriali negli ultimi anni vedono l’ Abruzzo essere sotto la soglia prevista a livello nazionale”.

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