Di Dionisio: “è arrivato il momento di fare il punto della situazione sull’intero tratto da Francavilla al Mare a San Salvo, per consentire una programmazione della prossima stagione turistica”
ORTONA – «Aggiornare gli operatori turistici sullo stato avanzamento dei lavori lungo la Via Verde della Costa dei Trabocchi, anche alla luce dei diversi punti critici che ancora si evidenziano sul percorso». A chiederlo al presidente della Provincia di Chieti, Mario Pupillo, è il presidente regionale di Cna Turismo, Claudio Di Dionisio, che già nelle scorse settimane era intervenuto su alcune criticità rilevate lungo la pista ciclabile, ovvero su ritardi e incongruenze nella realizzazione del progetto ma anche su problemi legati al regolamento di gestione.
A detta di Di Dionisio, «è arrivato il momento di fare il punto della situazione sull’intero tratto da Francavilla al Mare a San Salvo, per consentire una programmazione della prossima stagione turistica e calibrare le proprie offerte in relazione ai tratti veramente completati e quelli che probabilmente non saranno ultimati nei prossimi anni». «Perché in queste condizioni – aggiunge – diventa francamente difficile, per noi operatori del settore, pensare di possa programmare una stagione turistica senza chiarezza sui tempi di consegna di una infrastruttura che, come sottolineato più volte, risulta davvero decisiva per la promozione del nostro territorio sul mercato nazionale e internazionale».
Una esigenza di chiarezza, secondo il presidente di CNA Turismo Abruzzo che stride con alcune criticità evidenziate da alcuni sopralluoghi che lo stesso Di Dionisio ha effettuato a bordo della sua bici scattando foto (allegate, ndr) che documentano quanto afferma: «In particolare – dice – appaiono evidenti i problemi sullo stato di avanzamento dei lavori, specialmente fra Foro di Ortona, Punta Ferruccio, Ripari di Giobbe e Ortona. Senza dimenticare la mancanza totale del collegamento ciclabile da Francavilla al Mare al Foro, che fa perdere il senso di continuità dell’infrastruttura, rendendola di fatto inutile allo sviluppo del cicloturismo: manca in sostanza una porta d’ingresso sul lato nord, ed il conseguente collegamento con il tratto fino a Martinsicuro: ritardi sui quali non possiamo non manifestare tutte le nostre preoccupazioni».