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Vincenzo Ricci festeggia oggi i suoi cento anni a Manoppello

da Redazione

cavaliere ordine stella solidarietàMANOPPELLO – La lettura di due quotidiani per tenersi informato ogni giorno, le cure amorevoli della famiglia, il pomeriggio con gli amici al bar di piazza di Garibaldi e, fino allo scorso anno, la cura dell’orto. Curiosità ed affetti sinceri sono l’elisir di giovinezza di Vincenzo Ricci, classe 1921, che compie oggi cento anni.

Il super nonno di Manoppello, nato il 25 agosto 1921, ha festeggiato oggi l’importante traguardo circondato dall’affetto dei suoi cari nella sua casa di vico Liberatore dove vive da solo, accudito amorevolmente dai due figli Giuseppe e Maria Rosaria Ricci, dalla nuora Mirella Fratini e dal genero Giovanni Terreri, già vicesindaco ed amministratore in città. A brindare per il traguardo centenario di Vincenzo Ricci anche la nipote Sarah Terreri, rientrata appositamente da Barcellona dove lavora come ingegnere.

E sono tanti i racconti della sua lunga vita: dalle esperienze come giovane soldato nel corso della seconda guerra mondiale, a quando durante la Resistenza sminò un ponte per favorire l’arrivo degli Alleati in paese. Vincenzo Ricci è stato un giovanissimo vicesindaco di Manoppello nell’immediato dopoguerra e ha lavorato una vita fuori dall’Italia da dove è partito nel 1947 alla volta del Venezuela dove è rimasto fino al 1978. Sposato con Filomena Di Rocco nel 1951, venuta a mancare sei anni fa, che ha gestito una merceria nel cuore di Manoppello, Ricci, nonostante le 100 primavere, è un uomo pieno di vita e di interessi. Ama raccontare degli anni in cui ha vissuto oltre oceano, in Venezuela, della fatica e delle difficoltà di chi emigra, a ancora del suo rientro, una volta in pensione nella casa di Manoppello che si affaccia su pizza Garibaldi a pochi metri dai Portici, di cui fu ideatore, che oggi dividono Corso Santarelli da Piazza Marcinelle.

Da emigrante in Venezuela, Ricci ha svolto molti lavori cominciando dalle mansioni più umili fino a diventare direttore dei lavori della costruzione della grande fornace di Puerto La Cruz dove si producevano laterizi, per poi occuparsi di logistica all’interno della stessa struttura.

Ma Vincenzo Ricci è stato anche falegname e muratore e ha lavorato in diverse segherie e per diverse imprese edili rivelando sempre, oltre che una grande capacità di adattamento, anche uno spirito di abnegazione al lavoro fuori dal comune tanto da ricevere il 18 ottobre del 1970 la Stella della Solidarietà Italiana dal Presidente della Repubblica. La prestigiosa onorificenza, che gli valse il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Stella Italiana della Solidarietà, fu concessa su richiesta della comunità venezuelana per onorare l’operato di Ricci in Sud America, dove si occupò, fra le altre cose, della fondazione della Scuola Italo-Venezuelana (ovvero Colegio Italo Venezolano Angelo de Marta). A festeggiare il secolo di vita di Vincenzo Ricci che ha spento in famiglia le sue prime cento candeline, a causa dell’emergenza Covid; c’era idealmente oggi un’intera comunità rappresentata dal Sindaco che voluto porgergli gli auguri della città consegnandogli una targa ricordo e la copia anastatica del suo atto di nascita.

Vincenzo Ricci è il quarto ultracentenario di Manoppello e si aggiunge alla lista dei super nonni della cittadina del Pescarese capitanata da due nonnine di 102 anni Livia Zappacosta e Cesira Breda entrambe nate nel 1919; seguite da Concettina Napoleone che ha spento 100 candeline a gennaio scorso. Proprio questi ultracentenari capeggiano la lista degli over 90 di Manoppello, che conta ben 111 persone. Nel pieno rispetto delle statistiche sulla longevità umana, la speciale classifica è occupata da ben 82 donne e 29 uomini.

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