L’esperto di antiterrorismo, che questa mattina (giovedì 24 marzo) ha incontrato i lavoratori e i vertici della fabbrica in fase di smantellamento
CHIETI – “Chiudere lo stabilimento Thales di Chieti è una azione da miopi: è un colpo mortale all’economia teatina e regionale. Inoltre, un’ipotetica delocalizzazione verso l’estremo Oriente, in un futuro non troppo lontano e nemmeno difficile da immaginare, può essere un’azione letale per la nostra sicurezza nazionale”. E’ il parere di Stefano De Angelis, esperto di antiterrorismo, che questa mattina (giovedì 24 marzo) ha incontrato i lavoratori e i vertici della fabbrica in fase di smantellamento. I dipendenti della Thales hanno chiesto al sociologo teatino di appoggiare la loro vertenza e di farsi portavoce verso le autorità cittadine, regionali e nazionali.
“Non sono né un politico né un sindacalista”, ha sottolineato De Angelis nell’incontro, “ma nelle mie possibilità cercherò di diffondere il più possibile il vostro grido d’allarme. La Thales produce sistemi di altissima qualità, prodotti di nicchia che hanno un grande mercato grazie a lavoratori di elevata specializzazione (il 70 per cento dei quali è laureato). Ricollocare solo una parte del personale verso la sede di Sesto Fiorentino e mandare a casa tutti gli altri sarebbe un errore non solo per l’occupazione della nostra città e della nostra regione ma anche l’ennesimo colpo alla già disastrata industria abruzzese”.