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Vito Mancuso ha parlato del libro “A proposito del senso della vita”

da Redazione

fina e mancuso

REGIONE – Vito Mancuso, filosofo e teologo, è stato ospite del sessantesimo incontro della rubrica “Un libro, il dialogo, la politica” di Michele Fina. Si è discusso del libro di Mancuso “A proposito del senso della vita” (Garzanti).

Fina ha spiegato che nasce “da una conferenza che si è tenuta a Misano Adriatico alla fine della prima ondata del lockdown. Il tema è la crisi dell’identità come crisi che sta al fondo delle altre. C’è un approccio molto etimologico, le parole vengono analizzate, si sottolinea quanto sia importante ripartire da parole condivise. Le due tesi fondamentali del libro sono che non c’è senso senza consenso e che il senso della vita è la sinergia”.

Mancuso, soffermandosi sulla particolarità dell’attenzione data alle parole, ha detto che “abbiamo bisogno di punti fermi se vogliamo pensare in modo onesto e corretto, senza essere preda delle passioni. La passione è il motore, le passioni impediscono equanimità e distanza e che il pensiero faccia il suo mestiere. Le parole sono punti fermi per pensare in modo retto, specialmente ora che sono caduti elementi come la religione, la storia, la tradizione. Si tratta di collegare il termine alla cosa. In un momento di grande confusione il compito della filosofia è quello di semplificare, per questo lavoro molto sulle parole”.

L’autore ha poi sottolineato: “Abbiamo un’identità, e dobbiamo averla. Giungere all’identità è necessario ma non sempre semplice, spesso ce la diamo a partire chi si contrappone a noi. Se a partire dagli avversari capiamo quale è il nostro verso, riusciamo a far decantare le passioni, e l’odio. L’umano è un coacervo di istinti che può generare anche bellezza, bene, autenticità, questo è l’umano nell’uomo, che non è così appariscente come il disumano. Il miracolo è quando la nostra libertà viene toccata da un’energia che chi ne ha esperienza sente che arriva da fuori, e illumina questo spazio vuoto: arriva l’ispirazione per sentirsi migliori”.

Fina ha ricordato: “Caos significa cavità. Questo spazio vuoto dentro di noi rende possibile la libertà intesa come indeterminazione e libertà di scelta, è il filo rosso che collega i libri di Mancuso. Il pensiero scientista nel tempo più che Dio ha abbandonato un’idea di uomo e perfino l’affetto per l’uomo”.

Per Mancuso: “la scienza è un’impresa umana che tocca una parte della nostra vita ma non tutta la nostra vita, che non si risolve nel sapere. La dimensione etica non scaturisce da quella scientifica, così come quella spirituale, e così via. Noi siamo molto di più del sapere, siamo affamati di senso e di significato”.

In conclusione una riflessione sull’isolamento in cui spesso si sentono gli individui nel nostro tempo, che li rende prede per i populismi. L’autore ha detto: “Se non c’è un’idea madre non c’è una società, ma questa idea madre non si costruisce a tavolino, è lo spirito del tempo che la costruisce. Intravedo nella coscienza ecologica la via seguendo la quale si può tornare ad averla”.

La registrazione del dialogo è disponibile qui: https://www.facebook.com/michelefina78/videos/2893506067534407/

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