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Volge al termine il viaggio in Togo di Mascia e Melilla

da Donatella Di Biase

La missione umanitaria ha visto impegnati il sindaco di Pescara e il Presidente dell’Istituto per la Cooperazione internazionale in una serie di incontri con le Autorità e nell’inaugurazione di un Centro di accoglienza per minori

PESCARA – Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia sta partecipando  con il Presidente dell’Istituto per la Cooperazione internazionale Gianni Melilla,alla missione umanitaria in Togo per l’inaugurazione del Centro di accoglienza per minori realizzato dall’Associazione Novissi Onlus con il contributo del Comune di Pescara nell’ambito dei progetti di cooperazione internazionale.

Dopo tre giorni passati presso la missione di Yegué, dove sabato scorso Mascia e Melilla hanno  inaugurato l’orfanotrofio Pescara, oggi riprenderanno il viaggio in Togo  verso la capitale, dove, dopo nuovi incontri con le Autorità di Governo, si rimbarcheranno alla volta dell’Italia. Durante il viaggio si sono potute cogliere  le difficoltà che si vivono all’interno dei villaggi, dove le popolazioni sono prive dell’acqua corrente, dell’energia elettrica, di ogni genere di prima necessità, anche se comunque sono pronte a condividere anche l’ultimo pasto con i propri ospiti.

Ha illustrato il sindaco:

Domani, martedì 28 settembre  ci trasferiremo nella cittadina di Kpalimé per incontrare il governatore e il prefetto locali, che ci accompagneranno a visitare il mercato dell’artigianato del legno, che costituisce uno degli assi portanti dell’economia locale soprattutto sul versante dell’export. Quindi proseguiremo verso le cascate di Kpimé e ci trasferiremo nella città di Agbodrafo.

Gli ultimi tre giorni li abbiamo invece trascorsi nel villaggio di Yegué vivendo all’interno della missione gestita dalle suore di Notre Dame de la Carité, le quali guideranno anche l’orfanotrofio Pescara. Con il Presidente Melilla abbiamo vissuto personalmente le difficoltà dei villaggi più lontani dalla capitale, luoghi dove non ci sono strade, ma mulattiere, dove per lavorare i campi o svolgere le minime mansioni occorre svegliarsi all’alba e sfruttare ogni minuto di luce, visto che manca l’energia elettrica, dunque con il tramonto scende il buio pesto a impedire ogni genere di attività.

Manca anche l’acqua e l’unica fonte di rifornimento sono i pozzi realizzati dalla cooperazione internazionale, condizioni che rispecchiano le contraddizioni di un paese ricco di risorse naturali, e che pure versa nella povertà più assoluta. La nostra permanenza nel villaggio ci ha anche dato la possibilità di verificare la prima accoglienza dei bambini all’interno dell’orfanotrofio Pescara, che continueremo a seguire anche dopo il nostro rientro, grazie al contatto stabilito con l’associazione Novissi che sempre in Togo proseguirà la propria azione e che anche per il 2010 ha avuto un ulteriore finanziamento dalla nostra amministrazione per l’avvio di un progetto di educazione scolastica sempre nel villaggio di Yegué.

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