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Votazione Decreto terremoto: botta e risposta tra PD e M5S

da Redazione

foto conferenza decreto terremotoPESCARA – Ieri mattina, presso la sede del PD Abruzzo ,a Pescara in via Lungaterno sud, 76, si è svolta la conferenza stampa per presentare e informare sull’esito della votazione del decreto terremoto. Erano presenti: Marco Rapino, Segretario Pd Abruzzo, e i parlamentari del Pd Stefania Pezzopane e Camillo D’Alessandro.

Alla prima prova dei fatti, il Movimento 5 Stelle ha sbugiardato se stesso e quanto dichiarato durante i mesi di campagna elettorale, tradendo senza scusanti gli abruzzesi – ha esordito Rapino –. Oggi, se possiamo affermare che dei passi in avanti sono stati fatti per le popolazioni colpite dal terremoto, è solo grazie al governo Gentiloni e all’impegno e al buon senso dei nostri parlamentari, che hanno garantito il loro sostegno al decreto. Ma molto poteva ancora essere fatto, se la maggioranza in Parlamento non avesse remato contro gli abruzzesi”.

Ad illustrare nel dettaglio quanto accaduto a Roma, D’Alessandro:

“È necessario ripercorrere le tappe che hanno portato all’approvazione di questo decreto per comprendere cosa è davvero accaduto. Il Governo Gentiloni, sul finire del mandato, ha preparato il decreto terremoto, rimandando, con grande correttezza istituzionale, molte scelte di natura politica, economica e strategica al governo che sarebbe subentrato di lì a poco. Lo ha fatto anche perché, in tutti questi mesi, M5S e Lega hanno sempre attaccato il documento di Gentiloni, dichiarando di avere in tasca grandi soluzioni per le aree terremotate.

Invece, in aula ci siamo trovati a votare esattamente il decreto Gentiloni, senza alcuna modifica, senza alcuna novità e senza nuovi Comuni inseriti nel cratere. Come opposizione, quindi, abbiamo presentato circa 200 emendamenti, alcuni dei quali anche a costo zero, come la semplificazione normativa, ma sono stati tutti bocciati. Sappiamo bene che i parlamentari abruzzesi della Lega, quindi del sud, per loro assurde logiche interne, contano poco, ma dai grillini ci aspettavamo un sussulto di dignità, che purtroppo non è avvenuto e, a farne le spese, saranno le popolazioni del nostro territorio”.

“La bocciatura dei nostri emendamenti è un fatto grave e illogico – ha aggiunto Pezzopane -, segno di una profonda debolezza politica. L’attività parlamentare che abbiamo condotto è stata, comunque, molto intensa e ci ha permesso di porre le basi per importanti iniziative nelle aree terremotate. Purtroppo, però, ad oggi ciò che abbiamo ottenuto è l’approvazione di un decreto con risposte insufficienti alle mutate esigenze, scritto volutamente così dal governo Gentiloni per permettere al nuovo parlamento subentrante di apportare tutte le modifiche che riteneva opportune.

Ovviamente, abbiamo votato questo decreto perché ci sono cose positive, ma il silenzio imbarazzante con cui sono stati bocciati i nostri emendamenti non ha giustificazioni. Adesso cercheranno di mescolare le carte, raccontando di aver però approvato un ordine del giorno (documento dal peso specifico molto basso) ricco di provvedimenti, che semplicemente rinvia al decreto Milleproroghe e alla futura legge di bilancio l’approvazione di interventi fondamentali per le popolazioni colpite dal terremoto. Un ordine del giorno che, fra l’altro, ricalca i nostri emendamenti. Eppure c’erano decisioni urgenti che potevano essere prese subito, anche tramite emendamenti a firma della maggioranza stessa. Ciò, però, non è avvenuto. Non ci fermiamo, pronti su ogni altro provvedimento a fare la nostra parte finché a far approvare tutte le nostre proposte . “

“Un’ultima nota da aggiungere – hanno concluso gli esponenti del Pd – riguarda gli emendamenti a favore della sanità abruzzese, che hanno dichiarato inammissibili poiché lontani dal tema terremoto. Questi avrebbero permesso di sospendere il decreto Lorenzin e di sfruttare il nuovo piano di edilizia sanitaria. Lo stesso è accaduto in passato per l’ospedale di Popoli e per i tribunali e, in quell’occasione, furono accettati. È evidente, quindi, che c’è una volontà politica di questo governo di non risolvere davvero i problemi dell’Abruzzo”.

La replica  dei portavoce abruzzesi del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, alle dichiarazione dei parlamentari del PD, Camillo D’Alessandro e Stefania Pezzopane, riguardo al decreto Terremoto approvato  alla Camera.

Camera: M5S, Dl terremoto convertito in legge. Il PD attacca se stesso.

“Ieri finalmente il Dl terremoto è diventato legge, con l’approvazione di oltre 20 articoli dando avvio al processo effettivo della ricostruzione e introducendo importanti facilitazioni per imprese e cittadini.” – commentano i portavoce M5S Fabio Berardini e Antonio Zennaro– “Con la conferenza stampa di oggi il PD non fa altro che attaccare se stesso e ciò che non è stato fatto quando era al Governo”

“Siamo di fronte a una chiara operazione mediatica” – continuano Berardini e Zennaro– “ il PD, non solo era consapevole dell’inammissibilità dei provvedimenti presentati, ma anche della mancanza di copertura per i vincoli dovuti alla “loro” legge di Bilancio, anche se la cosa più grave, a nostro parere, è il goffo tentativo di attaccare per scrollarsi di dosso pesanti responsabilità nei confronti dei cittadini che hanno rappresentato. Ci chiediamo, perché non hanno inserito in una legge le loro proposte quando erano al Governo?”

“Noi però vogliamo lavorare per il futuro ed è per questo che ieri alla Camera hanno approvato un nostro ordine del giorno in cui chiediamo al Governo di adottare misure che abbattano il carico fiscale che grava sulle popolazioni delle aree colpite dal sisma del Centro Italia” – aggiungono i deputati M5S – “I prossimi provvedimenti, a cominciare da decreto proroghe e legge di Stabilità, dovranno anche diminuire in maniera sostanziale il carico tributario, dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi di assicurazione che i contribuenti colpiti dal sisma dovranno rimborsare a partire da gennaio 2019. Se non si lasciano respirare cittadini e imprese la vera ricostruzione, quella delle comunita’ del Centro Italia, rimarra’ una chimera.

 

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