PESCARA – Oggi, 15 luglio 2012, alle 21,30, il weekend di Pescara Jazz si chiude con il ritorno di due grandi personaggi del jazz internazionale come Wayne Shorter ed Enrico Rava.
Il sassofonista statunitense si presenta sul palco del Teatro D’Annunzio con il suo quartetto consolidato da diversi anni e formato da Danilo Perez al pianoforte, John Patitucci al contrabbasso e Jorge Rossy alla batteria, mentre il trombettista italiano presenta il suo nuovo progetto dedicato a Micheal Jackson e realilzzato con il Parco della Musica Jazz Lab.
Il festival si chiuderà, poi, venerdì 3 agosto con il concerto di Paolo Conte. I biglietti di ingresso al concerto costano €25 per il settore numerato e €15 per le gradinate.
Wayne Shorter è una delle figure di spicco del jazz degli ultimi cinquant’anni ed ha mantenuto con costanza e lucidità la sua importanza sia come compositore che come sassofonista. Shorter ha sviluppato due modi decisamente differenti tra loro di intendere il sax tenore e il sax soprano, intenso e profondo con il primo, lirico e sensibile con il secondo.
Shorter ha iniziato con il clarinetto a 16 anni, ma è passato al sax tenore ancor prima di entrare alla New York University nel 1952. Ha esordito con Horace Silver e poi ha suonato nel gruppo di Maynard Ferguson, dove ha incrociato per la prima volta il pianista Joe Zawinul. Nel 1959 si è unito ai Jazz Messengers di Art Blakey, dove è rimasto fino al 1963, dopo essere diventato direttore musicale della band. In questo periodo, Shorter ha anche fatto il suo debutto come leader. Nel 1964 Miles Davis convinse Shorter a unirsi al suo Quintetto, completando così uno dei gruppi più importanti della storia del jazz.
Il sassofonista resta con Davis fino al 1970 e compone alcuni dei brani più significativi del Quintetto – ESP, Pinocchio, Nefertiti, Sanctuary, Footprints, Fall e Prince of Darkness, dedicato allo stesso Miles. Nello stesso periodo, nei suoi dischi come solista, Shorter ampliato la sua tavolozza espressiva passando dall’hard bop ai territori atonali della avant-garde e al jazz-rock. Nel 1970, Shorter insieme a Joe Zawinul e Miroslav Vitous forma i Weather Report, uno dei gruppi fondamentali degli anni ’70 dove suona soprattutto il soprano.
Nel 2002, con Footprints Live! battezza il nuovo quartetto che comprende in maniera più o meno stabile Brian Blade alla batteria, John Patitucci al contrabbasso e Danilo Perez al pianoforte. Con questa formazione estremamente solida, Wayne Shorter vive ormai da anni una seconda, strepitosa giovinezza, animata da tensioni sperimentali assenti nella sua produzione classica, che in questo quartetto viene centrifugata, sminuzzata e ricomposta in una tempesta di travolgente energia creativa.
Nato a Trieste, ma trasferitosi a Torino sin dalla più tenera età, Enrico Rava è stato tra i primi musicisti a portare il jazz italiano alla ribalta internazionale. Dopo aver iniziato suonando il dixieland con il trombone, l’ascolto di Miles Davis lo ha portato a cambiare strumento ed ha rivolgersi verso uno stilo sempre più moderno.
Negli anni ’60 ha collaborato con Gato Barbieri e Steve Lacy, con i sudafricani Louis Moholo e John Dyani espatriati dal loro paese. Con Lacy, Moholo e Dyani ha registrato The Forest and the Zoo, durante la sua permanenza in Argentina. Nel 1967 si trasferisce a New York e suona con Roswell Rudd, Cecil Taylor, Paul Motian, Dave Liebman e Charlie Haden. Rimane a New York fino al 1976, dove ha collaborato con i musicisti più importanti delle avanguardie storiche e ha registrato dischi di grande rilievo come Escalator Over the Hill con la Carla Bley’s Jazz Composers’ Orchestra.
Il Giro del Giorno in 80 Mondi è stato il primo album come leader: da quel momento ha portato in concerto la sua musica con formazioni a suo nome e caratterizzata dall’assenza del pianoforte, insieme a jazzisti di grande fama internazionale come John Abercrombie, Aldo Romano, Miroslav Vitous, Jean François Jenny-Clark, Massimo Urbani. Dopo aver promosso negli anni ’80 e ’90 formazioni e progetti di grande livello con una ampia varietà di musicisti, nel 2001, ha creato un nuovo quintetto con giovani talenti Gianluca Petrella, Stefano Bollani e la ritmica esperta e solida formata da Rosario Bonaccorso e Roberto Gatto. La tendenza a lavorare con i giovani emergenti è diventata una attitudine costante oggi del trombettista: Rava ha pubblicato Tribe nel 2011 con il trombonista Gianluca Petrella, il pianista Giovanni Guidi, il bassista Gabriele Evangelista, il batterista Fabrizio Sferra e il chitarrista Giacomo Ancillotto e nei progetti Rava plays Gershwin e We Want Micheal porta sul palco molti talenti delle nuove generazioni. Il sodalizio con Bollani prosegue in una serie di dischi in duo e in trio con Paul Motian pubblicati per la ECM.
Nel 2011, Enrico Rava ha pubblicato per Feltrinelli la sua autobiografia, Incontri con musicisti straordinari.
Dalle 21.30, inoltre, all’Aurum sarà aperto il Pescara Jazz Village dove si terranno le jam session di Pescara Jazz condotte del Jazz Faculty Quintet, formazione composta dai docenti provenienti dal Columbia College di Chicago e dai musicisti che frequentano i Pescara Jazz Workshop.