La pièce, coprodotta dal Teatro del Sangro e dal Teatro Stabile d’Abruzzo, ha riscosso grande successo nel tour che ha già toccato Caserta, Asti, L’Aquila e Parma e che deve ancora giungere a Roma, Reggio Calabria e Foggia
LANCIANO (CH) – “L’Avaro” di Molière approda al Teatro Fenaroli di Lanciano. Dopo aver girato l’Italia, da Caserta, ad Asti, a Parma, oggi, 27 gennaio arriva “a casa” il testo di Stefano Angelucci Marino coprodotto dal Teatro del Sangro e dal Teatro Stabile d’Abruzzo e che ha già riscosso grande successo.
Ha detto Stefano Angelucci Marino, autore e attore:
non si entra in Molière senza conseguenze. Oggi come non mai la lezione di Molière è attuale, la sua capacità di penetrare il male in tutte le sue forme (sociali e psichiche), facendo ricorso alle armi della satira e della comicità. Molière ha utilizzato il comico come dispositivo per raccontare la violenza del mondo.
“L’Avaro” è una commedia dove Molière riesce magistralmente a ridicolizzare all’estremo l’avarizia e la totale mancanza di sentimenti del vecchio Arpagone rendendole, soprattutto nelle scene in cui sono poste a confronto con gli impeti giovanili del figlio Cleante, drammaticamente amare.
Il tema dominante è quello del possesso, dell’avere. Tutto può essere trasformato in denaro, anche i figli, gli amici. Una vera passione devastatrice che soffoca ogni sentimento e annulla la coscienza.
Ha spiegato Angelucci Marino:
ancora una volta il gioco è l’amorevole massacro della Tradizione. Non “mettere in scena”, ma “mettere in vita” un testo antico: resuscitare Molière, non recitarlo. La tecnica della resurrezione parte dal fare a pezzi, disossare e così in questo “Avaro” ho alternato scrittura e ri-scrittura, seguendo e deformando lo scheletro del testo originario; ne esce fuori uno spettacolo ambientato in un Settecento abruzzese, in un equilibrio carico di tensione scenica, tra realismo e visionarietà.
L’operazione registico-drammaturgica, giocata tra re-invenzione, maschere della commedia dell’arte e burattini tradizionali, è consistita nel prendere questo classico della letteratura teatrale europea e rivisitarlo con rispetto e rigido scrupolo, ma anche con una tranquilla impudenza inventiva, rimescolando impavidamente squisitezze settecentesche e miserie contemporanee.
Già da un decennio il Teatro del Sangro incentra una parte importante del proprio lavoro artistico sul recupero e la re-invenzione delle maschere e delle tecniche di Commedia dell’Arte. L’incontro con i burattini a guanto tradizionali (le Guarattelle) diventa quindi una tappa importante sullo sviluppo del lavoro artistico che la compagnia porta avanti nei propri spettacoli, cercando di combinare in una proposta originale i codici “parenti” del teatro d’attore,della commedia dell’arte e del teatro tradizionale dei burattini.
L’Avaro
da Molière
uno spettacolo di Stefano Angelucci Marino
con Tommaso Bernabeo, Rossella Gesini, Stefano Angelucci Marino
progetto scenico, testo e regia Stefano Angelucci Marino
scena e costumi Artibò
maschere Stefano Perocco di Meduna
burattini Brina Babini / Atelier della Luna
suono Globster